Competenza senza genere né confini: alla scoperta del team Data Analyst di Liguria Digitale

Prosegue con entusiasmo “Ogni genere di competenza”, la campagna contro il Gender Gap, che questa volta dà voce al team di Data Analyst di Liguria Digitale: Anastasia Boguslavskaya, Valentina Macciò, Simone Hu e il responsabile Andrea Pasotti. Un racconto che unisce competenze, passione e inclusività.


Cominciamo col conoscervi meglio: di cosa vi occupate in azienda?
“All’interno di Liguria Digitale – rispondono Anastasia, Valentina e Simone - ci occupiamo di analisi dati. In sostanza, costruiamo report e dashboard principalmente per i nostri clienti e soci, come ad esempio Regione Liguria”.
“Il nostro team si occupa di raccogliere dati - entra nel dettaglio Andrea - attraverso i sistemi che abbiamo per le pubbliche amministrazioni e successivamente li lavoriamo, come si dice in gergo, «portando valore al dato» attraverso cruscotti specifici, mettendo in evidenza elementi di spicco di una particolare tematica. Grazie a questi report dettagliati, poi, si possono fare tante analisi che con un semplice dato lineare non si riuscirebbero a compiere”. 

 

Come è iniziata la vostra carriera in Liguria Digitale?
“Io sono arrivata come stagista - inizia Anastasia -  e dopo un anno, dal 2020, ho iniziato a lavorare definitivamente in azienda”. 
“Liguria Digitale è la mia seconda esperienza lavorativa - racconta Valentina - Sono entrata nel 2023. A quel tempo lavoravo in un’altra azienda, ho partecipato a un bando e, dopo averlo vinto, ho deciso di cambiare”.
“La mia esperienza, invece, è iniziata nel 2019 - spiega Simone - con un tirocinio e la tesi in azienda. Mi stavo infatti laureando alla magistrale di Informatica presso l’Università di Genova. Alla fine del percorso mi hanno proposto un contratto e ho deciso di accettare”.

 

Raccontateci l’esperienza lavorativa più significativa nella quale siete stati coinvolti.
“Per quanto mi riguarda – parte Simone – ricordo in particolare i report di monitoraggio dei vaccini Covid. In un periodo nel quale i dati erano il focus quotidiano, sia per la sanità che per i media, esserne parte attiva mi ha fatto percepire che stavo facendo qualcosa di importante e attuale”.
“Ultimamente – prosegue Valentina – mi sto occupando del rifacimento di tutti i cruscotti della statistica che vengono utilizzati in Regione. È una bella soddisfazione lavorativa perché, fin dall’inizio, ho percepito che il cliente voleva qualcosa di più rispetto al passato e ora sono molto contenti”.

 

Il vostro è un team molto internazionale: com’è lavorare insieme?
“Da parte mia - dichiara Valentina - è davvero molto stimolante poter lavorare ogni giorno in un team internazionale. Sento che mi arricchisce sia dal punto di vista lavorativo che culturale perché ho la possibilità di confrontarmi con usanze e tradizioni di altri paesi. Proprio per questo, all’interno del nostro gruppo, capita spesso che si parli direttamente in inglese”
“Parlano così spesso in inglese - interviene ridendo Andrea – che avevo vietato di parlarlo almeno il martedì, visto che solitamente è il giorno in cui siamo tutti presenti in azienda. Ma non ha funzionato e così, alla fine, l’inglese ha prevalso sull’Italiano. Scherzi a parte, mi fa molto piacere che questo accada, anche perché chi non ha la possibilità di praticarlo costantemente, in questo modo può comunque mantenere allenata la lingua”.
“Concordo - aggiunge Simone - Questo fatto della doppia lingua, anche per me è importante perché mi permette di fare pratica e tenermi sempre allenato. Anzi, risulta utile sia dal punto di vista lavorativo che dal punto di vista sociale”.
“Confermo: parliamo quasi sempre in inglese - prosegue Anastasia -  Anzi, direi che ormai abbiamo un vocabolario tutto nostro all’interno del gruppo. Io ad esempio dico spesso «dopo-tomorrow» al posto di dopodomani, un neologismo che unisce in maniera simpatica italiano e inglese”.
“Tornando seri, questa multiculturalità è la nostra vera grande ricchezza – conclude Andrea - Ogni membro del team mette a disposizione i propri talenti e insieme riusciamo a fare la differenza. Sono fortunato a lavorare con colleghi così bravi, giovani e internazionali”.

 

Qual è la vostra percezione del gender gap in azienda? 
“Rispetto al passato - ricorda Valentina – quando c’erano molte meno donne in ambito scientifico, le presenze femminili stanno crescendo. Anche nel nostro gruppo, ad esempio, adesso ci sono due donne in più. In generale, comunque, in azienda mi trovo molto bene e non ho mai avvertito disparità di genere”.
“All’inizio ero l’unica donna all’interno del team ma mi sono sempre trovata bene – assicura Anastasia –  Ora siamo più bilanciati in termini di presenze uomo/donna ma nel team il rapporto è sempre stato molto coinvolgente”.
“L’azienda si interessa molto a questo tema - interviene Simone - Sono state fatte molte iniziative a riguardo, come ad esempio corsi di formazione sulla parità di genere, e molte altre continuano ad essere portate avanti”.