Digital people

Innovazione e inclusività: i valori di un team

Entriamo nel mondo IT con un’intervista a Isabella Trapasso e Stefano Pitale, due dei protagonisti della campagna "Ogni Genere di Competenza", contro il gender gap in azienda.
 
Di cosa vi occupate in azienda?

Isabella "Ho la responsabilità del Network Operation Center (NOC) e del Data Center: anche se sono team distinti con i rispettivi responsabili, mi occupo della supervisione complessiva di entrambe le funzioni.
Mi occupo anche della conduzione tecnica nel settore sanità, coordinando sia il team che gestisce le postazioni di lavoro, sia quello per la gestione delle reti LAN di un ente sanitario." 


Stefano "Mi occupo dell’assistenza tecnica per le postazioni di lavoro destinate a diverse strutture sanitarie, fra cui Asl e alcuni ospedali liguri."  


Raccontateci l’esperienza lavorativa più significativa

"Lavoro in Liguria Digitale da 26 anni. Tra le esperienze più significative - racconta lui - ricordo quando abbiamo organizzato il Cup a fine anni ’90, quando la Regione Liguria ha deciso di centralizzare la prenotazione delle prestazioni ambulatoriali. È stato un lavoro di squadra notevole ed è stato gratificante sentire di contribuire a un progetto così importante per il territorio.
Un’altra esperienza indimenticabile è legata alla pandemia di COVID-19, quando abbiamo lavorato ininterrottamente per supportare infermieri e operatori ospedalieri, fornendo assistenza anche di notte. Ricordo i giorni in cui venne istituita la nave ospedale: collaborare all’allestimento informatico lavorando in quelle condizioni era difficile, e le precauzioni per evitare di contagiare la famiglia rendevano tutto ancora più intenso. È stata un’esperienza che mi porterò sempre dentro, sia a livello professionale sia personale."

"Non c’è una singola esperienza - prosegue lei - che spicca sulle altre, ma posso citarne diverse. Ogni volta che un nuovo progetto parte, mi sento coinvolta in modo speciale. Ho seguito anch’io l’implementazione del CUP, e sono stata coinvolta anche in progetti come l’anagrafe sanitaria regionale e la migrazione informatica di enti importanti, come l'ospedale Villa Scassi, quando è entrato a fare parte dell’Asl3. 
Dal punto di vista professionale,  sono state opportunità formative perché mi hanno permesso di confrontarmi con tanti interlocutori, spesso in contesti molto complessi. È sempre una sfida lavorare per portare cambiamenti tecnologici e innovativi dentro a grandi realtà della pubblica amministrazione. Anche il lavoro nel NOC e nel Data Center mi ha permesso di imparare moltissimo."


 
Come è iniziata la vostra carriera in Liguria Digitale?

"La mia carriera - precisa Stefano - è iniziata nel 1998. All’epoca, non c’era ancora una rete geografica a collegare ambulatori e ospedali, e mi occupavo della configurazione dei cablaggi e delle postazioni di lavoro. La mia professionalità è cresciuta soprattutto quando è cominciato il servizio di assistenza tecnica per le aziende sanitarie, e da allora lavoro come tecnico."

"Anche io ho iniziato nel 1998. In quel periodo - ricorda Isabella - mi occupavo di assistenza tecnica e di office per la Asl3."

 

Com’è essere a capo di un team? E come hai vissuto l’esperienza come donna in Liguria Digitale?

"Lavoro insieme ai colleghi che fanno parte del team da così tanti anni - racconta Isabella - che non percepisco grandi differenze. Mi sento parte di una squadra affiatata e, sebbene io sia una donna, non avverto particolari distinzioni sul piano interno. Forse il mio atteggiamento è più da “maschiaccio” e questo ha facilitato il mio inserimento. Qualche differenza, l’ho notata solo esternamente all’azienda.
La diversità di genere, a mio parere, è una ricchezza, un valore aggiunto per il gruppo."
 


Qual è la vostra percezione del gender gap in azienda?

"Personalmente - inizia lei - non avverto gender gap nel mio ambiente di lavoro. Anche se, occasionalmente, può esserci stata una battuta scherzosa, ho sempre avvertito un atteggiamento innocuo e senza discriminazioni reali. In ambito tecnico ci sono ancora poche donne, anche se stanno crescendo di numero. Nel tempo, c’è stato un bilanciamento sempre più evidente tra presenza maschile e femminile, specialmente nelle nuove generazioni."

"Concordo. Uno dei punti di forza del nostro gruppo - prosegue Stefano - è l’inclusività. Non abbiamo mai fatto differenze tra uomini e donne. In azienda ci sentiamo uniti, come una famiglia, dove la diversità è presente ma va oltre il genere."

"Mi sento soprattutto parte di una squadra coesa. Dopo 26 anni insieme, siamo cresciuti, molti di noi sono diventati genitori, e remiamo tutti nella stessa direzione per far funzionare le cose. È questa unione che, secondo me, è la vera forza del nostro team. Il genere di appartenenza non conta." conclude Isabella.